Il problema della corrosione dei metalli fino all’inizio del ‘900 era annoso e controverso, tanto da impegnare numerosi scienziati e studiosi che, per molto tempo, hanno dovuto fare i conti con mezzi limitati e incapaci di fronteggiarla. Le ricerche nel campo della corrosione dei metalli e dei metodi per combatterne i danni sono ancora oggi un banco di prova notevole per gli addetti ai lavori, specialmente nel settore chimico e elettrochimico.
Distinguiamo innanzitutto tra due tipi di corrosione: quella ad umido che si forma quando il metallo è a contatto con un elemento liquido, e la corrosione a secco conosciuta dai più come ossidazione e riscontrata in ambienti gassosi.
In condizioni ambientali classiche quasi tutti i metalli non sono in equilibrio chimico-fisico ma, in seguito ai processi di corrosione, tendono a trasformarsi nei loro composti, quali ossidi, idrossidi, carbonati ecc., eccezion fatta per i metalli cosiddetti nobili, come oro, platino e argento.
Nel caso della corrosione chimica si verifica una reazione eterogenea tra una fase solida (il materiale metallico) e una liquida o gassosa (ossigeno): il ferro, ad esempio, in condizioni di alte temperature, reagisce con l’ossigeno presente nell’atmosfera per cedere i suoi ossidi. La logica conseguenza è che sulla superficie del metallo si formi uno strato corroso.
Se si tratta invece di corrosione elettrochimica si ha normalmente a che fare con la temperatura ordinaria.
Le cause della corrosione sono molte e sono classificabili nell’ordine di tre categorie.
In fase di progettazione è utile:
- Scegliere i metalli più adatti;
- Proteggere le superfici dei metalli con uno strato di pittura o smalto;
- Evitare di mettere insieme metalli dissimili se esposti a particolari situazioni corrosive oppure isolarli interrompendo la continuità metallica.
- Calcolare lo stato di sollecitazione tenendo ben presente la geometria di ogni singolo particolare.
In fase esecutiva:
- Operare con cura nelle fasi che riguardano i trattamenti termici evitando l’insorgere di tensioni e curando la fase di applicazione dei rivestimenti protettivi; lo stesso vale per le fasi che riguardano le deformazioni plastiche.
- Prevedere ispezioni di controllo e manutenzioni.